Esami radiologici

Tomografia Assiale Computerizzata encefalo (TAC)

Generalmente il paziente esegue come primo esame diagnostico la TAC encefalo, metodica accurata per la definizione di patologie a carico del cranio, delle camere ventricolari e degli spazi liquorali, ma scarsamente sensibile per le lesioni che possono interessare il parenchima cerebrale. Per questo motivo, in caso di sospetto di neoplasia cerebrale, occorre effettuare un completamento diagnostico mediante Risonanza Magnetica (RMN) dell’encefalo.

Risonanza Magnetica encefalo (RM)

La Risonanza Magnetica (RM) rappresenta l’esame di scelta della diagnostica per immagini nello studio dei tumori cerebrali. L’utilizzo del mezzo di contrasto e le diverse sequenze consentono di definire la morfologia delle lesioni, il verosimile grado di malignità, l’estensione e la valutazione microstrutturale della neoplasia; è inoltre possibile effettuare una ricostruzione volumetrica del tumore al fine di programmare l’intervento chirurgico mediante le metodiche di neuronavigazione.

Risonanza Magnetica funzionale (RMf)

La RM funzionale è un altro tipo di studio avanzato con il quale, invece, si possono ottenere informazioni su dove sono situate le aree corticali più critiche del cervello, che si occupano di una determinata funzione quale il movimento, la sensibilità, il linguaggio nelle sue diverse componenti, la vista o altre funzioni cognitive che il chirurgo può individuare su delle vere e proprie mappe di attivazione cerebrale. Questa tipo di risonanza può richiedere, da parte del paziente, l’esecuzione nel corso della sua esecuzione di alcuni compiti specifici (task), per esempio motori o linguistici, oppure può essere eseguita in stato di riposo, in questo caso di parla di RM funzionale “a riposo”. Solitamente viene eseguita per chiarire la lateralità del linguaggio e quindi l’emisfero dominante in pazienti con lesioni prossime alle aree che controllano la comprensione e l’espressione del linguaggio, oppure vicine alle aree che controllano i movimenti, e può essere preziosa per pianificare l’estensione della resezione e discutere i rischi neurologici con il paziente.

Sebbene rappresenti una misura indiretta della funzione cerebrale, la RMf permette di localizzare aree corticali eloquenti anche nel caso in cui l’anatomia normale, mostrata da TC e RM, sia distorta dalla presenza di una neoplasia o dell’edema ad essa associato. Infatti, la funzione può essere rilocalizzata in aree corticali differenti del cervello (riorganizzazione o plasticità cerebrale) e questa rilocalizzazione anatomica deve essere distinta dal semplice spostamento delle strutture anatomiche causate da una lesione occupante spazio e che può simulare una rilocalizzazione della funzione.

La trattografia permette la visualizzazione in vivo dei fasci della sostanza bianca sottocorticale, offrendo al neurochirurgo una analisi qualitativa e quantitativa degli effetti di un tumore sulla sostanza bianca circostante, e di conseguenza l’opportunità di ottimizzare la strategia operatoria. In questo senso la trattografia fornisce dati in merito alla connettività del sistema nervoso centrale.

Esempio di studio funzionale dell’encefalo con ricostruzione tridimensionale del fascio cortico-spinale, struttura che controlla i movimenti. La sequenza di immagini rappresenta un tumore cerebrale prima della resezione (a, b, c, d), lo studio funzionale (e, f) e l’esito dell’intervento chirurgico con resezione del tumore preservando l’area funzionale dell’encefalo (g, h, i, l, m, n).