La Rubrica di Cultura e Arte del mese di Novembre è curata da Simonetta Fantoni, artista dell’Atelier Spazio Arte di Rezzato. Simonetta ci porterà alla scoperta del Suo Mondo e ci presenterà nel corso dei prossimi numeri le Sue Opere, realizzate per inebriare lo spettatore, ma con uno sguardo sempre rivolto all’Impegno Sociale.
“Sono ancora convinto che la cultura salverà il mondo” Phippe Daverio
Non so con che presunzione io mi senta poeta, forse perché fin dall’infanzia ho guardato le cose attraverso la Lente della Bellezza. Quando l’Arte ci contamina la vita non può più essere quella di prima e credo che da questa malattia non si debba più guarire, sarà piuttosto lei una cura per ogni disagio, fisico o spirituale.
Ringrazio AIRNO per lo spazio che concede in questa rivista preziosa per chi sta attraversando direttamente o indirettamente un periodo di convivenza con la sofferenza all’occasione di incontrare artisti, pensieri, iniziative e condividere il Bello che, nonostante tutto, ci circonda e ci riflette.
Come a molti capita ho iniziato a scrivere poesia da adolescente e non mi sono più fermata, ho avuto il privilegio di frequentare molti artisti tra musicisti, scrittori, poeti e pittori. Nel 2011 l’incontro che anni più tardi avrebbe dato vita all’Atelier Spazio Arte. Con Elena Bonassi ci siamo piaciute ed intese subito, lei, artista poliedrica, quando riconosce il Bello si fa luce per chi non osa guardarlo. Avevamo un sogno in comune: un luogo dove le Arti potessero incontrarsi. Questo luogo Elena lo ha trovato e adattato ad Atelier.
Dal febbraio 2017 in Atelier si sono svolti corsi di disegno, acquarello, incisione casalinga, chitarra, nudo con modella dal vero; eventi culturali, mostre, reading di poesia a microfono aperto… Tanto altro succederà. Personalmente sono molto cresciuta, tanto che ho raccolto le poesie e gli scritti di questi anni in un nuovo libro intitolato “A mani nude”, dove ho inserito alcuni dei bellissimi disegni del “mio”e nostro maestro Gianpietro Del Bono. Di lui parleremo nel prossimo numero.
Era tutto nuovo
la luce m’impigliò le dita
nei suoi ricami
e rimasi ancorata
per tutte le ore del giorno
finché le lucciole
mi accompagnarono
nella segreta
umidità dell’erba