Editoriale – Novembre 2020

Dopo aver concesso una piccola tregua quest’estate, la pandemia ha ripreso a condizionare pesantemente tutte le abitudini e le attività delle persone. Se da un lato le drastiche misure adottate dal Governo sono indispensabili per contenere il contagio, dall’altro possono avere importanti ripercussioni sul nostro tessuto sociale. Inoltre, il servizio sanitario rischia di essere paralizzato a causa della problematica gestione dei malati di Covid-19, con conseguenze mortali come nel caso delle patologie oncologiche, dove si prevede il 10% dei morti in più a causa dei ritardi assistenziali. Inoltre, non vanno dimenticati coloro che soffrono di patologie psichiatriche i quali, da invisibili che erano, sono diventati praticamente inesistenti per la nostra società fagocitata dalla pandemia.
Diversi settori ritenuti “superflui” fino allo scorso secolo sono diventati “fondamentali” nella nostra quotidianità e vedono impiegati moltissimi professionisti che hanno dedicato a tali attività la loro vita. Questo delicato equilibrio non solo necessita, ma anche contribuisce al benessere della società in cui viviamo. Allo stesso tempo però la pandemia ha annullato le nostre sicurezze ed ha ribaltato le priorità che ciascuno di noi ha assegnato alla propria vita. Attività ritenute fondamentali fino a pochi mesi fa sono diventate superflue oggi, mortificando i professionisti che hanno contribuito al benessere della nostra civiltà. Sicuramente è sbagliato “svuotare” d’importanza alcuni settori e ritenere superflue determinate attività, che spesso riflettono il progresso della società. Nonostante cultura, sport ed eventi che prevedono un contatto non siano state proibite perché meno dignitose, il messaggio che viene metabolizzato è che non siano essenziali, mentre sono costitutive della nostra umanità.
Il Coronavirus ha inoltre ribaltato le nostre esigenze fisiologiche di contatto fisico, rubandoci il piacere della condivisione e della convivenza libera fra individui. Oggi purtroppo tutto è delegato alla freddezza di un monitor, ma gli strumenti tecnologici mai sostituiranno un abbraccio. Il rammarico è che molti solo oggi hanno capito l’importanza delle relazioni e forse un domani rimpiangeranno di essere stati costretti a perdere la nostra umanità.
Il Covid è riuscito incredibilmente a ristabilire la “gerarchia” delle priorità in ambito sanitario. Analogamente a quanto sta accadendo ai succitati settori, la Società sta rischiando di dimenticare le malattie oncologiche ed in particolare le esigenze delle famiglie e dei pazienti che soffrono di tali patologie. Stesso destino pare riservato a tante altre persone colpite da malattie croniche o che interessano la mente.
AIRNO intende proseguire con forza e determinazione la propria missione potenziando gli attuali Servizi per i malati neuro-oncologici e senza dimenticare che non deve mai esistere ed essere sostenuta una gerarchia delle malattie. Allo stesso modo Orme Svelate non abbandona il proprio impegno di sostenere e di essere vicini a coloro che soffrono di patologie psichiatriche, che uccidono ed isolano quanto un virus.
Non sconfiggeremo il Covid, ma il Covid non avrà mai la meglio sul nostro impegno e sulla nostra fiducia.

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