La presenza di eventuali modificazioni cognitivo-comportamentali, una diminuzione della propria autostima e la percezione di un cambiamento nel senso di sé, sono solo alcune delle difficoltà che possono ritrovarsi ad affrontare. Ad esempio, questi pazienti potrebbero faticare ad autoregolare le emozioni difficili, come l’ansia o la rabbia, o a gestire le relazioni interpersonali.
Tutte queste emozioni, modificazioni e difficoltà costituiscono uno stress aggiuntivo, rispetto a quello fisico a cui i pazienti sono sottoposti durante il loro percorso terapeutico. Per questo motivo, è fondamentale che gli aspetti psicologici non vengano trascurati, ma anzi assumano un ruolo predominante. È stato osservato, infatti, che l’atteggiamento con cui i pazienti si pongono nei confronti della patologia, delle sue conseguenze e del percorso terapeutico ha un peso significativo nel determinare i livelli di stress. Nello specifico, atteggiamenti pessimisti e inflessibilità psicologica sembrano essere associati a livelli di stress più elevati.