L’aspetto estetico nei malati oncologici viene spesso messo in secondo piano; l’intervista di oggi punta a valorizzare un progetto che ha come obiettivo quello di realizzare un prodotto che presta attenzione al benessere della donna in una fase così delicata della vita.
Abbiamo il piacere di fare due chiacchiere con Elisa Negro, Image Coach e Consulente di Stile, fondatrice di NELIS & GLAM – una realtà tutta al femminile di accessori per la testa – che, nell’estate del 2019, ha dato vita al progetto #distTURBtheCANCER.

 

Come hai avuto l’idea del progetto #distTURBtheCANCER e di che cosa si tratta?

Nel 2018, ho voluto affiancare alla consulenza d’immagine una nuova avventura nel settore moda. Aprendo i guardaroba delle mie clienti mi sono resa conto che, per quanto fossero eterogenei dal punto di vista dello stile, all’interno trovavo sempre elementi comuni, da fast fashion globalizzato. Con un po’ di presunzione, ho voluto creare un accessorio che fosse scenografico, di nicchia, ma capace realmente di caratterizzare un outfit. Così è nata la NELIS & GLAM, una realtà tutta al femminile che produce fasce per capelli e turbanti, cuciti a mano, in tessuti preziosi e selezionati con attenzione, tutti rigorosamente made in Italy.

Durante l’esperienza di vendita, mi sono resa conto che alcune donne acquistavano gli accessori NELIS & GLAM per puro vanto estetico, altre, invece, erano alla ricerca di un elemento che le supportasse in una delicata e specifica fase della vita: la malattia oncologica. E così è nato #disTURBtheCANCER, un progetto interamente dedicato allo studio del design e alla realizzazione di turbanti e cuffie copricapo, specificatamente pensati per donne affette da alopecie, in particolar modo di tipo chemioterapico.

 

Cosa ti ha portato nel tuo percorso professionale a rivolgerti anche ai malati oncologici? Come si conciliano moda e terapie oncologiche?

Mi ritengo una persona empatica, con una pregressa esperienza indiretta con malattie gravi e invalidanti, nel corpo e nelle emozioni. Ho voluto tendere una mano a chi, in questo momento, si trova a gestire il dolore di una patologia e i disagi che le cure annesse comportano.

Dopotutto, la moda e la creatività possono conciliare con le terapie oncologiche, mettendosi al servizio del malato, nell’ahimè vasto territorio del bisogno.

Perché’ è importante l’attenzione anche alla parte estetica in fasi così delicate del percorso di cura di un malato oncologico?

L’assenza di capelli, soprattutto per una donna, è spesso fonte di disagio nel relazionarsi con gli interlocutori. Inoltre, una persona sottoposta a chemioterapia non solo è costretta a dover affrontare una patologia complessa e dolorosa, ma deve, altresì, interfacciarsi quotidianamente con la società, stabilendo nuove regole comunicative a livello estetico.

Una donna che sceglie un turbante #disTURBtheCANCER potrà affrontare con maggiore serenità la fase di alopecia e garantirà alla cute le condizioni ideali per una migliore ricrescita dei capelli.

Come vengono realizzati i turbanti?

I turbanti #disTURBtheCANCER avvolgono interamente il capo, non presentano un numero eccessivo di cuciture, in quanto causerebbero irritazioni e prurito, e hanno una struttura tale da ricreare sufficiente volume sulla testa per restituire la sensazione della presenza dei capelli e lasciare abbastanza spazio a quelli che ricresceranno.

Sono composti da un copricapo in fibra di latte, a diretto contatto con la cute e da una fascia in seta, in tinta unita o a fantasia, annodata sulla parte alta della testa, perché possa adornare l’accessorio e rendere lo stesso un elemento fashion ed elegante, declinabile con gli outfit principali del guardaroba di ciascuna donna.

Tutti i prodotti sono realizzati in piccoli laboratori artigianali italiani e sono tagliati e cuciti a mano.

Quali sono i benefici del materiale usato per la realizzazione dei turbanti?

I turbanti sono realizzati in fibra di latte, un tessuto ricavato dalla caseina, con caratteristiche benefiche, difficilissime da trovare contemporaneamente in altri filati, infatti è ipoallergenico, traspirante, termoregolatore, in grado di proteggere dai raggi UV, idratante, assorbente, antibatterico e completamente compostabile. La fibra scelta contiene il 40% di proteine del latte e diciotto amminoacidi, caratteristiche che rimangono invariate anche dopo numerosi lavaggi.

Che riscontri hai avuto da parte delle pazienti?

Una mia cliente, un giorno, mi ha chiamata dicendomi che una sua amica, non affetta da alopecia chemioterapica, voleva esattamente il suo stesso turbante. Ciò ha confermato il raggiungimento di un mio piccolo obiettivo: il prodotto non ha una connotazione che riconduce alla malattia.

La leggerezza è, inoltre, un’altra qualità che le mie clienti riportano e di cui vado molto fiera: anche in senso metaforico, vorrei che i turbanti non appesantissero, ingombrassero, infastidissero. Un turbante #disTURBtheCANCER può essere indossato anche per un’intera giornata.

Ci sono prodotti rivolti anche agli uomini?

#disTURBtheCANCER contempla anche una collezione di cuffiette monocolore, interamente realizzate in fibra di latte, che risultano indispensabili nelle ore del riposo, per evitare che la cute sia a diretto contatto con la federa del cuscino.

Proprio per la loro linea sobria e pulita, le cuffie possono essere rivolte anche agli uomini. Tuttavia, le dimensioni di un capo femminile differiscono da quelle maschili, risulta quindi necessario inoltrare una richiesta specifica, alla quale seguirà la confezione di un accessorio customizzato.

Relazionarsi con un malato oncologico non è semplice, cosa ti ha dato quest’esperienza?

Le donne che incontro sono delle vere guerriere: combattono strenuamente per sconfiggere il nemico e difendono i propri affetti dal dolore che gli stessi provano di riflesso. Sono donne che mi aiutano a crescere quotidianamente, in un mutuo scambio di emozioni. Mi incoraggiano a proseguire nel mio operato e, ogni volta, mi confermano che sono sulla “strada giusta”.

Bisognerebbe poi riflettere su quanto la malattia sia democratica: nessuno è esente dal dolore e una buona dose di umanità e comprensione è ciò che dovremmo saper regalare agli altri e a noi stessi; una sorta di paradigma di vita, del “qui e ora”.

 Quali sono i tuoi progetti per il futuro (sia per questo progetto che in generale)?

Per quanto concerne #disTURBtheCANCER, vorrei che l’azienda ottenesse la certificazione CE, in accordo con le direttive sui dispositivi medici (93/42/ECC), perché il prodotto possa essere detratto dalle spese, nella dichiarazione dei redditi dell’acquirente.

Per quanto concerne la consulenza d’immagine e NELIS & GLAM, sto lavorando affinché l’elemento moda sia sempre più personalizzato, disegnato sul corpo della donna, nel rispetto delle caratteristiche cromatiche e antropometriche della stessa, con un impatto minimo sull’ambiente.

Ombre Svelate ringrazia il Dr Cesare Zoia per l’intervista e si complimenta con Elisa Negro per la passione con cui cerca di valorizzare l’immagine corporea superando le barriere imposte dalla malattia.

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