A Million Dreams…Chiudo gli occhi e posso vedere il mondo che mi sta aspettando, che io chiamo il mio, attraverso la porta, nell’oscurità, dove nessuno mai è andato prima, ma sembra come casa mia…“.

Viaggiamo costantemente sospesi sull’altalena della vita, che ci trascina talvolta verso il baratro, ma che spesso ci sorprende regalandoci inattese emozioni. L’altalena è costruita sul terreno su cui si fondano i principi della nostra quotidianità. Il suo costante dondolio ci accompagna durante tutto il giorno, dolori e paure possono rallentarla, ma i sogni ne alimentano la spinta fino a portarci oltre i confini della nostra immaginazione.

I nostri sogni traggono ispirazione dalla realtà per trasformarla in quello che desideriamo; ci permettono di affrontare con ottimismo ogni sfida della vita ed al tempo stesso ispirano ogni trasformazione positiva al nostro percorso.

E’ facile immaginare un bimbo immerso nei suoi sogni, mentre appare quasi scontato che negli adulti l’immaginazione debba necessariamente essere sostituita dall’inviolabile corazza della realtà. Questo processo risente, inoltre, della strumentalizzazione dei nostri sogni da parte di chi cerca di ricavarne un profitto. L’aura “magica” del sogno svanisce e ci si scopre vittime di un raggiro, nato dalla vendita delle nostre anime al commercio.

La potenza irrazionale esercitata dai sogni trae spunto dai miti che raffiguriamo nella nostra mente, a cui vorremmo somigliare e da cui traiamo ispirazione. Non ne esistono di “universali”, ma alcuni sono stati di fondamentale importanza per intere generazioni.

Nell’immediato dopoguerra l’Italia sconvolta dal secondo conflitto mondiale trovava la forza per risollevarsi ispirandosi alle grandi personalità dell’epoca, prive allora di valenza mediatica o commerciale. E proprio in quegli anni nacque il mito del Grande Torino, squadra operaia nata dal desiderio di far tornare a sognare una nazione travolta dalla guerra. Le imprese sportive furono motivo di orgoglio e slancio verso la ripresa di un’intera nazione, nonostante in quel momento il calcio non rappresentasse sicuramente una priorità.

Il 4 maggio del 1949 quella squadra si spense sul Colle di Superga, ma ancora oggi la si ricorda come esempio di forza e virtù da cui trarre ispirazione.

L’esempio del Grande Torino ci permette di comprendere quanto possa essere importante un mito per ispirare i nostri sogni. Senza rinunciare al giudizio critico che occorre sempre mantenere vigile quando si parla di aspetti irrazionali della vita, i miti possono aiutarci ad affrontare la realtà con maggiore fiducia, alimentando sogni e speranze anche nei momenti di difficoltà.

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