Amo l’autunno, amo come colora il mondo, colori caldi dal giallo al rosso, al verde e i monti che riprendono il loro colore misto di blu, verde, marrone, trasformando il senso di “bruciato” che ha definito il paesaggio l’estate scorsa. Mi guardo intorno nelle giornate di sereno e mi sento quasi abbellita.
Strano perché, da qualche tempo, il senso di “bellezza” vola lontano da me, dai miei pensieri:
… i chili in più, per motivi “naturali”, oltre che legati alla cura; mi guardo le gambe, le braccia, le “maniglie dell’amore” e mi viene da ridere;
… questi capelli, stranamente ricci, crespi, necessariamente tagliati cortissimi, perché, quando crescono, sono così inconsistenti che mi fanno apparire come una “scappata da un cespuglio”. E l’opercolo, sul lato sinistro della fronte, è ancora più evidente e mi rende il viso, come dire, “storto”;
… gli occhi, quei meravigliosi occhi verdi, ormai “spenti” … paura di truccarli. Perdere le ciglia all’inizio della cura è stato più traumatico della caduta dei capelli. Vedo il mascara come un’arma contro di loro … “se poi non riesco a toglierlo e mi cascano di nuovo tutte?”…
… e mi fermo qui, sorvolando sugli effetti della cura, rivestendomi della convinzione che senza di essa, non sarei qui in questo giorno, spento pure Lui, a lamentarmi delle mie magagne fisiche dovute all’età e alla malattia.
Ma affacciandomi dal piccolo balcone di casa mia sul mondo, dalle finestre sul parco, sono investita dai colori dell’autunno, per ora solo accennati … ed è VITA.
A presto, Stefania